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Qual è la chiave del successo? Probabilmente non esiste una risposta universalmente valida, ma tutti sappiamo che per ottenere risultati ci vogliono impegno, fatica e tanta buona volontà.

Di esempi ne abbiamo molti, ma questa volta vogliamo parlarvi della lombarda Impertosi: una ditta attiva nel settore dell’edilizia industriale e civile, specializzata in isolamenti e impermeabilizzazioni, che ha saputo imporsi sul mercato, fino a rappresentare un punto di riferimento nel suo campo.

Come? Ce lo spiega Franco Tosi, 57enne titolare e rappresentante della azienda.

Roma non è stata costruita in un giorno…

Ebbene sì. Anche la mia Impertosi ha una lunga storia alle spalle. Questa attività nasce nel 2016, ma la mia esperienza nel settore edile comincia molto tempo prima. Circa trent’anni fa (per l’esattezza 33), ho fondato la prima azienda in società con una persona con la quale ho ancora degli ottimi rapporti e che con la quale tutt’ora collaboro, era una piccola snc.

Ma anche costruirsi un “nome” non è cosa facile…

Lavoro in un ambito che evolve continuamente, ci sono sempre nuove tecniche, nuovi materiali e nuove “tendenze”, come quella green che adesso è molto richiesta. Per affermarmi in questo campo ho contato innanzitutto sulla esperienza che mi sono costruito in trent’anni e poi anche sul costante desiderio di aggiornarmi, di introdurre novità.

Quindi possiamo dire che sta qui la chiave del suo successo?

Penso che anche quando si cresce professionalmente si debba sempre conservare l’umiltà di capire i propri limiti e di affidarsi a chi ne sa di più e può dare il suggerimento giusto in quanto tecnico ed esperto. E poi bisogna sempre aggiornarsi, fare corsi, capire quali sono le nuove esigenze di questi tempi, ascoltare il cliente. Siamo costantemente alla ricerca del materiale più performante che possa risolvere le problematiche che ci vengono sottoposte. In questo periodo si cerca l’ecologico e quindi abbiamo introdotto il sughero a spruzzo, oltre al fatto che usiamo solo materiali certificati CAM.

E se dovesse trovare un tallone d’Achille nella sua impresa, quale sarebbe?

La manodopera. Mi spiego: conto su uno staff altamente specializzato, artigiani che conosco e poi ci tengo a seguire in prima persona i cantieri. Ma le richieste sono tante e la manodopera qualificata scarseggia. Noi però ce la mettiamo sempre tutta per soddisfare i clienti.

A proposito di clientela, che ruolo svolge il web nell’interfacciarsi con il pubblico?

Devo ammettere che una attività come la mia si serve tantissimo del web. È fondamentale avere un sito, è come una vetrina che mostra al pubblico tutto quello che abbiamo da offrire, dando l’immagine migliore di noi. Il mio obiettivo è quello di mostrare nel dettaglio chi siamo, come lavoriamo e farlo capire davvero. Ovviamente il resto lo dimostriamo con i fatti.

E come è approdato alla Netboom?

Prima di iniziare questa collaborazione con la Netboom ho avuto pessime esperienze con il mondo dell’internet. Inizialmente scelsi una grande agenzia, molto sponsorizzata, ma non ero soddisfatto del mio sito web, per non parlare del fatto che non sapevo mai con chi confrontarmi e avevo sempre troppe spese da affrontare. Tante promesse ma nulla di concreto…

E poi?

Scelsi allora di rivolgermi a una agenzia più piccola, ma questa non ha retto la crisi post pandemica. E così sono approdato alla Netboom, che già conoscevo attraverso le mie passate esperienze lavorative. C’è stata da subito sintonia ma soprattutto un rapporto di estrema fiducia: quando chiamo parlo sempre con la stessa persona, se ho perplessità o dubbi mi spiegano tutto con chiarezza, in un modo che possa capire anch’io dei termini che diversamente sarebbero come “greco antico” per me. So che loro mi possono sempre suggerire la soluzione fatta su misura per me.

E il futuro cosa riserva?

Voglio continuare su questa strada, sono soddisfatto dei miei traguardi e voglio andare avanti così. L’importante è sempre stare al passo coi tempi…anzi, un passo più avanti!